giovedì 14 gennaio 2016

HEAVY METAL

"The gods made heavy metal and it's never gonna die!"
("The Gods Made Heavy Metal" - Manowar)




Anni '70, Regno Unito; si diffonde una nuova sottocultura musicale e stilistica che perdurerà in maniera forte per almeno un decennio, per poi restare a galla, anche se in maniera meno predominante, ancora negli anni successivi.
Appassionati di musica derivante dall'Hard Rock, ma caratterizzata da ritmi più aggressivi, suoni potenti e dalla distorsione ed amplificazione di chitarre, bassi e voci, gli Heavy Metal avevano, appunto, come centro gravitazionale la musica dura capace di influenzare le proprie abitudini, e scelte stilistiche.
Il loro modo di vestire era per certi versi fuori dagli schemi e caratterizzato da particolari provenienti da altre sottoculture che però, mescolati assieme, non risultava pacchiano e stridente, ma riusciva a creare un mix di capi ed accessori che si sposavano bene tra loro. Propensi ad enfatizzare un'aggressività ribelle, machista e misogina, ispirata dall'iconografia del 'bello e dannato' alla James Dean o Jim Morrison, erano soliti indossare giacche in denim o di pelle, t-shirt dei gruppi musicali preferiti, grandi cappelli da cow boy, capi e accessori di colore nero, borchie, toppe raffiguranti le band heavy, e gioielli (orecchini, anelli, carene... ) in metallo e dall'iconografia varia: religiosi, satanici, nordici, vichinghi, nazisti ecc. 
Se dai motociclisti e bondage adottano il nero e le borchie, dai cow boy i cappelli, dai goth il make-up cupo, tendente al curato ed eccentrico del glam, e l'uso dei gioielli tendenti al dark, è dagli hippy che prendono l'aspetto, apparentemente, non curato e trasandato, fatto di capelli lunghi finto-sporchi, barbe lunghe, abiti bucati e laceri.
Lo stile heavy metal, enfatizzava lo spirito di gruppo tramite la passione comune per un certo tipo di musica, ed un fondamentale disinteresse per l'apparenza e per qualsiasi altra cosa che non avesse a che fare con il loro unico scopo, ovvero il piacere di godersi il presente e scuotere la testa a tempo di musica. 



Nessun commento:

Posta un commento