giovedì 16 ottobre 2014

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RADICAL CHIC: Termine Anglosassone per definire i membri della ricca borghesia, tendenzialmente con ideologie di sinistra ma che ostentano un modo di vestire opposto alle loro idee.

RAFFIA: Fibra tessile ricavata dalle foglie di un genere di palma, banano selvatico, delle regioni tropicali. 

RAGANA: Veste maschile dell'alto medioevo, XII sec. circa, dall'aspetto ordinario e poco elegante, realizzata con tessuti di lana di scarto, che veniva chiamata ragosinum, da cui molto probabilmente deriva il nome stesso della veste.

RAGGRINZARE: Far diventare grinzosa o spieghettata la superficie di un tessuto o pelle.

RAGGAMUFFIS: Stile in antitesi a quello rasta che si sviluppò nella Giamaica degli anni '80 e che si caratterizzava dall'amore per la musica ragga, l'esatto opposto del reggae, da un atteggiamento provocatorio ed eccessivamente disinibito e da un abbigliamento fatto di pantaloncini cortissimi, i battyrider, o jeans aderentissimi, abiti trasparenti o in rete, reggiseni ingioiellati, stivaloni e tessuti apparentemente sontuosi, come pizzo, velluto camoscio ma che diventavano decisamente volgari in tale contesto, per le ragazze; e un abbogliamento sportivo di ispirazione hip hop, con tute fluorescenti, jeans decolorati e rattoppati e grosse catene d'oro appese al collo, per i ragazzi.

RAGLAN: Taglio della manica in obliquo che parte dalla base del collo e termina sotto l’ascella. Il termine deriva dal generale Inglese F.J.M. Raglan che nel primo '800 utilizzò questo tipo di maniche applicate ad un nuovo modello di soprabito, per nascondere la mutilazione ad un braccio.

RAGNATO: Termine usato per indicare un tessuto, solitamente in lino o cotone, molto rado e sottile simile ad una ragnatela.

RAICA: Canapa ricavata dai canapuli, o fusti legnosi della canapa.

RAION: Termine indicante le fibre tessili artificiali derivate da materiali cellulosici ed usate come sostitutivi meno pregiati della seta. I tipi di raion fondamentali sono il Raion Viscosa (viscosa), il Raion Cupro (Cupro o Bemberg) e il Raion Acetato (Acetato).

RAMAGES: Voce francese derivante dal latino ramus e che indica dei disegni a rami e fiori su stoffa.

RAMBOUILLET: Tipica razza di pecora derivata da un incrocio francese, a sua volta derivato direttamente dalla razza merino.

RAMIÉ (RA): Fibra tessile pregiata e dal colore bianco naturale, molto fine e lucentissima. La si ricava dai fusti di alcune piante della famiglia delle urticacee, che crescono in Cina, Giappone e USA. Ha un'elevata resistenza, superiore a quella del lino, e lucentezza ma risulta essere poco elastica.

RAND: Striscia stretta di pelle usata nelle cuciture di suola o tallone nelle calzature.

RASAPELO: Attrezzo usato dai pellettai e pellicciai per rasare il pelo delle pelli.

RASATELLO: Tessuto in cotone a trama rasata, dalla superificie liscia e lucente solo da un lato, usato in abbigliamento, sia come tessuto esterno sia come fodera interna, e arredamento. 

RASATO: Termine che indica un tessuto pettinato che ha subito una cimatura a fondo al fine di eliminarvi qualsiasi peluria. 

RASCHEL: Tessuto a maglia in catena che prende il nome dall'omonimo telaio con aghi a linguetta, monofrontura o bifrontura.

RASCIA: Tessuto spinato di lana molto grossa impiegato solitamente per confezionare cappotti e giacconi, ma che è in uso sin dal 1400 quando veniva usato per le vesti femminili. Il suo nome deriva dall'omonima città Serba.

RASO: Armatura fondamentale caratterizzata da un intreccio in cui le legature di trama e ordito sono più rade, quindi il tessuto presenta un aspetto uniforme, lucido sulla faccia a dominante d'ordito e opaco sulla faccia a dominante di trama. Viene chiamato anche satin ed è solitamente usato per realizzare tessuti pregiati sia per abbigliamento che arredo, come il fondo di damaschi, lampassi e broccati.

RASONE: Qualità di raso più pesante.

RASTAFARIANS: Sottocultura sviluppatasi in Gamaica negli anni '70 attorno alla filosofia e religione rasta. Vegetariani, consumatori di cannabis, considerata pianta sacramentale, e amanti della musica reggae, i rasta sono soliti indossare capi confezionati con tessuti naturali, dai tagli larghi e preferibilmente dei colori della bandiera etiope (rosso, oro, verde) mescolati con quelli della bandiera giamaicana (giallo, nero, verde), e gli ampi berretti di lana confezionati a mano, per contenere i numerosi e pesanti dreadlock, o i tipici copricapi africani indossati dalle donne come segno di richiamo alla loro patria spirituale. 

RAT MUSQUÉ: Tipo di pelliccia abbastanza economica ricavata dal topo muschiato, un topo roditore che vive in Unione Sovietica, Canada e Stati Uniti, il cui pelo risulta essere molto morbido, leggero, lucente, caldo e resistente; Pelo lungo e di bell'aspetto, il suo colore varia dal bruno scuro del dorso sfumando al grigio del ventre.

RATINA: Stoffa di lana fortemente pelosa, sottoposta all'azione della ratinatrice, da cui il nome.

RATINATURA: Operazione di finitura destinata ai tessuti invernali pesanti per cappotti che, dopo essere stati garzati per estrarre una abbondante peluria, vengono strofinati fino ad ottenere piccoli fiocchi e nodi, oppure effetti ondulati nelle diverse direzioni. Un tessuto ratinato famoso è il Casentino.

RAVERS: Gruppi di giovani frequentatori dei rave parties, molto in voga dagli anni '80, che si radunano in feste non autorizzate all'insegna del caos, musica altissima, alcol e droghe sintetiche. Il look dei ravers era ispirato da un'estetica anni '70, fatta di componenti hippy intrise di psychedelia, e mescolata a capi di abbigliamento dell'epoca in corso; ne deriva così un mix di magliette con disegni Smile dai colori acidi e fluo o con stampe tie-dye, jeans a zampa di elefante, felpe col cappuccio, cappelli da baseball o bandane, scaldamuscoli, guanti da lavoro, scarpe da tennis di marca e accessori stravaganti come ciucci, fischietti e bastoncini luminosi.

RAYE: Termine usato per indicare un tessuto millerighe.

REBETI: Subcultura nata nella Grecia degli anni '20 e che identificava quei greci-turchi costretti, secondo il trattato di Losanna, a migrare nella terra d'origine, nella quale poi, per diffidenza si emarginavano dal resto della popolazione. Si distinguevano anche perché erano soliti indossare fusciacche a tracolla dove nascondevano i loro averi e che facevano strisciare appositamente a terra, camicie nere o viola, giacche portate senza infilare il braccio destro per eventuali risse, pantaloni stretti, scarpe a punta e cappello in feltro floscio portato indietro o calzatissimo sul viso; si ungevano capelli e baffi e si truccavano gli occhi e avevano un modo di atteggiarsi spavaldo e facilmente riconoscibile.

REBOZO:  Accessorio tipico dell'abbigliamento femminile messicano che consiste in una stola rettangolare in seta, cotone, lana o articela, tessuta con telaio a tensione e lunga da 1,5 a 3 mt. Può essere sia colorata e ricamata con i vivaci colori messicani, sia a tinta unita e senza fantasie, la quale viene chiamata Chalina, ed oltre ad essere indossata, serve anche per trasportare oggetti o neonati.

REDATTORE DI MODA: Figura professionale del campo dell'editoria diffusosi nella seconda metà del XX secolo, e che si occupa del settore tessile e dell'abbigliamento.

REDINGOTE: Termine francese derivante dalla voce anglosassone reding-coat, che significa "divisa per andare a cavallo". Era un soprabito usato, appunto, a tale scopo dagli uomini nel XVIII secolo; In seguido diviene un semplice cappotto da passeggio lungo fino al ginocchio, aderente in vita con cintura,  con collo doppio e rivoltato, grandi paramani, e aperto posteriormente al centro della baschina. A partire dal 1785 verrà adottato nell'abbigliamento da donna con alcune modifiche per adattarsi meglio alla figura femminile e, col tempo, verrà molto più usato da queste che dagli uomini che la useranno esclusivamente come mise cerimoniale. A partire dalla fine del 1900 assumerà le caratteristiche di un cappotto con taglio alla princesse, dal collo ampio e sottile, aderente in vita e piuttosto largo nella parte inferiore, da portare sbottonato per lasciar intravedere l'abito sottostante. 

REDON: Fibra sintetica poliacrinolitilica fabbricata negli Stati Uniti.

REFE: Filato ritorto di lino, cotone, canapa o di altra fibra comunemente usato per fare cuciture.

REGGICALZE: Indumento intimo femminile costituito da una fascia di altezza e forme variabili, con allacciatura nel centro dietro o sul fianco tramite ganci appositi, provvista di quattro giarrettiere utili a sorreggere le calze.

REGGIGONNE: Artificio inventato nel 1860 che, con nastri allacciati in vita, solleva l'orlo della sottana così da lasciare scoperti gli stivaletti alti e una piccola porzione di calze. 

REGGISENO: Capo intimo femminile nato all'inizio del XXI secolo, ma prodotto su larga scala solo verso la fine degli anni venti, usato per sostenere il seno. E' costituito da due coppe solitamente sorrette da bretelle regolabili, e da due fasce, dette code, agganciate nel centro dietro, e rifinito con elastico sottoseno. I vari modelli proposti negli anni dovevano adeguarsi alla moda corrente, quindi essere adatti per far apparire un seno piatto e inesistente come nei primi anni del 1900, o imbottiti e irrigiditi per dar vita ai seni prosperosi degli anni '50 ecc. Gli anni '60 e '70 segnano la svolta anche per questo indumento, grazie all'introduzione dei tessuti elastici e delle fibre termoplastiche. I più comuni tipi di reggiseno sono:
-A BALCONCINO: Modello di reggiseno con coppe tondeggianti, con o senza imbottitura, sostenute da ferretto a mezzaluna. 
-A BUSTINO: Modello di reggiseno con alta fascia toracica e coppe a balconcino o triangolari. La fascia può essere anche sostenuta tramite stecche leggere e presenta un'allacciatura con ganci o bottoncini.
-A CARIOCA: Modello di reggiseno con coppe prive della parte superiore, consistenti in una mezzaluna con rinforzi di ferretti e piccole stecche di balena.
-A FASCIA: Tipo di reggiseno formato da una fascia realizzata in tessuto indemagliabile, arricciata o incrociata nel centro davanti. Si presenta con o senza spalline o con spalline removibili.
-INCROCIATO: Modello di reggiseno con coppe a forma triangolare, leggermente sovrapposte nel centro davanti.
-PREFORMATO: Modello di reggiseno con coppe preformate a caldo, senza tagli ne cuciture e di varie forme.
-A TRIANGOLO: Modello di reggiseno formato da due triangoli uniti direttamente all'elastico sottoseno.
-PER ALLATTAMENTO: Tipo di reggiseno con coppe apribili con ganci o bottoncini. La struttura di base è quella a carioca e la coppa viene imbottita con materiali assorbenti per proteggere gli altri indumenti dalla fuoriuscita del latte.

REGIMENTAL: Voce inglese che letteralmente significa di reggimento e che indica un modo di vestire in stile militare.

REGIMENTAL STRIPES: Termine inglese che letteralmente significa strisce di reggimento, e che , in effetti, sta ad indicare i disegni a strisce con i colori adottati per le divise dei reggimenti dell'esercito britannico. Tale termine si è poi diffuso per qualsiasi capo in stoffa a strisce colorate, talvolta con i colori identificativi di determinate associazioni, come ad esempio le cravatte.

REGINA: Tessuto inglese di cotone leggero, usato per abiti da donna. Viene realizzato con armatura a saia, con filati pettinati molto fini e ad effetto picchè.

REKEL: Giacca da uomo in lana o poliestere, lunga e a doppio petto, che viene indossata dagli ebrei Chassidici durante la settimana.

REINASSAINCE: Termine francese che letteralmente significa rinascimento e che fa riferimento ad un  tipico pizzo rinascimentale che le donne realizzavano a mano. E' un pizzo eseguito con spighetta, seguendo un disegno predisposto su carta e arricchito da preziosi ricami fatti a mano con ago e filo.

RENARD: Parola francese usata nel campo della moda per indicare una corta pelliccia di volpe, per lo più nera o scura.

RENNA: Mammifero della famiglia dei cervidi che vive nelle regioni artiche, la cui pelle, conciata e scamosciata appositamente, viene usata in abbigliamento, pelletteria e calzature, ed è caratterizzata da resistenza, impermeabilità e morbidezza.

RENO: Cappa di pelliccia indossata nel IX secolo solo dalle classi più ricche, per distinguersi dal popolo povero.

RENSA: Tela bianca di lino, molto fine che originariamente veniva prodotta a Reims, città francese da cui deriva il nome.

REPARTO MODELLAZIONE: In una fabbrica di confezione, è il reparto in cui lavorano i modellisti, i quali realizzano i modelli in carta dei capi da cucire successivamente per la collezione.

REPARTO PROGETTAZIONE: In una fabbrica di confezione, è il reparto in cui viene elaborata l'idea della collezione dallo stilista e dagli appartenenti all'ufficio stile, dalla scelta del mood di collezione, alla scelta dei tessuti ed accessori, all'esecuzione dei disegni, ecc.

REPARTO SVILUPPO TAGLIE: In una fabbrica di confezione, è il reparto dove si provvede a sviluppare i vari modelli della collezione nelle varie taglie.

REPARTO TAGLIO: In una fabbrica di confezione, è il reparto presso cui le varie componenti in carta di un modello vengono piazzate sul tessuto, in modo da creare meno scarto possibile, che verrà successivamente tagliato con i macchinari appositi.

REPS: Tessuti molto robusti e compatti in lana, cotone o seta a coste longitudinali o trasversali conosciuti anche come canneté. Quello in seta è molto usato per le cravatte.

RESINA: Prodotto naturale o sintetico dalle spiccate proprietà plastiche, che viene usato nell'industria tessile per conferire particolari caratteristiche ai vari tessuti. Possono essere termoplastiche, applicate col calore e che possono rammollirsi e solidificarsi, e termoindurenti, che si plastificano col riscaldamento.

RESINATO: Termine usato per indicare un tessuto trattato con varie resine.

RESPONSABILE DEL WEB MARKETING: In ambito moda è quella figura professionale che gestisce i software applicativi per promuovere l'immagine aziendale mediante la rete e che cura anche l'aspetto e-commerce.

RETE: Tessuto trasparente e aperto, che si ottiene annodando i fili in vari modi. Può essere in cotone o sintetico, leggerissimo o grezzo e viene impiegato per abiti da cerimonia, da sera o biancheria. Un classico tipo di rete è il tulle.

RETICULE: Prima borsetta femminile; comparsa nel 1790, consisteva in una sacca in tessuto usata come sostituzione delle tasche mancanti in certi abiti.

RETRÓ: Termine coniato dai francesi verso la metà del Novecento, usato per riferirsi ad abiti ispirati al passato e che tornano in voga nelle collezioni; in particolare si fa riferimento al periodo precedente il secondo conflitto mondiale.

RETTILE: Classe di animali vertebrati, la cui pelle viene usata in pelletteria e calzature. Maggiormente sono usate le pelli di coccodrillo, pitone e anaconda, che sono anche le più pregiate. Spesso vi sono imitazioni di tali pellami che vengono riprodotti sulle pelli meno pregiate di altri rettili.

REVERS: Voce francese che deriva dal latino reversus, ovvero rivoltato, che è usata per indicare il particolare il risvolto della giacca o di un capospalla. I modelli fondamentali sono 3: il classico tipo maschile, a scialle, e a punta di lancia, solitamente usato nelle giacche a doppiopetto o in quelle eleganti monopetto. 

REVIVAL: Termine inglese che significa ritorno in vita e che viene usato per identificare oggetti, capi, accessori o stili ormai sorpassati ma che ritornano di moda.


RHINGRAVE: Tipico abito maschile di moda in Francia verso il 1650, che si caratterizzava per i calzoni lunghi al ginocchio e fermati alla base con nastrini, così ampi da somigliare a gonnelle; dal ginoccio al polpaccio partiva una raggiera di pizzo o stoffa a forma di corolla rovesciata. Sopra ai calzoni veniva indossata una camicia in lino molto vaporosa fermata in vita e dalle maniche lunghe terminanti con la stessa raggiera in pizzo, un corto gilet abbottonato parzialmente sul davanti, ed un grembiule in seta lungo fino alle caviglie.

RHOVIL: Fibra sintetica di cloruro di polivinile, prodotta in Francia.

RIBATTERE: Termine che indica l'atto dello spianare un tessuto o un abito già confezionato, con il ferro da stiro, ripiegando e cucendo i margini del tessuto stesso.

RICAMO: Termine derivante dall'arabo raqm (racam), che significa "segno - disegno", ed identifica un'arte antichissima consistente nella rifinitura di materiali tessili, eseguita manualmente mediante lavoro ad ago, utilizzando filati di seta, cotone, lino, lana ma anche perle e pietre preziose; molto probabilmente la sua origine è orientale, più precisamente cinese, per poi esser stata diffusa anche in occidente. Esistono 3 principali tipi di ricamo:
-RICAMO SU DISEGNO: Prevede la preparazione di un disegno o schema sul tessuto da ricamare, che verrà poi ricoperto da ricami a fili colorati e preziosi oppure tono su tono.
-RICAMO A FILI CONTATI: Prevede l'uso di tessuti a trama abbastanza larga e regolare da poterne contare i fili di tessitura, in modo da permettere l'esecuzione di ricami precisi e dai punti omogenei; il disegno  non viene riportato sul tessuto, ma si ricama direttamente su di esso contando i fili di ordito e trama che devono essere ricoperti o lasciati a vista.
-RICAMO RIFERITO: Tipo di ricamo eseguito su tessuti particolari, come sete e velluti, i quali non consentono un "trasporto" a matita o tramite conteggio fili del disegno da riprodurre, per cui solitamente il lavoro viene fatto solitamente direttamente con l'ago, senza previo disegno su stoffa, con il solo riferimento visivo al soggetto originale.
Il ricamo consiste in un susseguirsi di punti che creano il disegno voluto; i punti di ricamo principali sono:
-PUNTO CROCE: Tecnica di ricamo a fili contati eseguita su tele a trama larga il cui disegno di stende con punti in diagonale da entrambi i versi, apparendo come una serie di X affiancati gli uni agli altri.
-MEZZO PUNTO CROCE: Come il punto croce, ma con un solo passaggio del filo in diagonale senza creare la X. Prende il nome di Piccolo Punto se il filo da ricamo è gettato a cavallo di un solo filo di trama e ordito; prende il nome di Punto Gobelin se il filo da ricamo è gettato a cavallo di un solo filo di ordito e 2 di trama.
-PUNTO REALE o PUNTO PIATTO: Ricamo a fili contati eseguito su tele a trama fitta che da il risultato a lavori dall'aspetto uniforme e tanto in rilievo quanto è grosso il filo usato.
-PUNTO QUADRO: Punto di ricamo a fili contati che si presenta come una serie di quadratini allineati, e che si usa prevalentemente per le orlature.
-À JOUR o PUNTO A GIORNO: Punto che durante la lavorazione richiede la sfilatura di uno o più fili di trama o ordito per produrre una leggera trasparenza, o utile per fissare gli orli evitando la sfilatura naturale nei bordi del tessuto.
-GIGLIUCCIO: Punto di ricamo, solitamente bianco su bianco, usato per bordare ed ornare biancheria per la casa e che si compone da due righe parallele di punto quadrato tra le quali rimane una fascia di sfilato, cioè solo fili verticali che poi vengono raggruppati in colonnine regolari.
-HARDANGER o RICAMO NORVEGESE: Tipo di ricamo usato per abbellire gli abiti tradizionali, che tradizionalmente su lino o cotone a trama regolare e bianco su bianco, seguendo motivi geometrici a fili contati, con trasparenze date da numerosi trafori realizzati tagliando i fili del tessuto, o con sfilature à jour, variamente ornate e di grandi dimensioni.
-PUNTO ANTICO: Tecnica di ricamo a fili contati da eseguire su tessuto a trama visibile e regolare, che racchiude un insieme di punti da ricamo differenti. La decorazione a punto antico, molto lineare e sobria, si basa sull'alternarsi di vuoti e pieni nella forma di disegni geometrici a punto reale, a cui si aggiungono punti a rilievo come il punto vapore o il punto riccio, e punti di finitura come il punto erba, quadro, cordoncino e altri; di conseguenza i punti che si utilizzano sono molti, ognuno con una particolare funzione (riempimento, trasparenza, rilievo, definizione delle forme).
-PUNTO CATENELLA: Antichissimo punto da ricamo, o crochet, che appare come una treccia.
-PUNTO ERBA: Punto utile per tracciare i contorni lungo una linea semplice.
-PUNTO SMOCK e NIDO D'APE: Punti assai similari ed usati per creare piccole arricciature.
-PUNTO OMBRA: Punto da ricamo che segue sul rovescio di un tessuto leggero il contorno del disegno in modo che tale contorno risulti sul diritto come una fitta impuntura.
-PUNTO SMERLO: Punto eseguito soprattutto per rifiniture a "festone", usate per bordare.
-PUNTO PALESTRINA: Punto antichissimo che consiste nel far passare un filo da contorno a contorno tornandovi sopra per fermarlo con uno o più incroci.
-PUNTO SFILATO SICILIANO: Punto che si lavora seguendo a cordoncino il contorno di un disegno, e sfilando poi il fondo in quadro, lasciando intatto il pieno del motivo.

RICERCA PSICOGRAFICA: Ricerca realizzata da professionisti che selezionano le tendenze moda più vicine al target specifico dell'azienda stessa.

RICCIO: Caratteristica propria dei tessuti a spugna e dei velluti non cimati, che presentano un anellino a spirale in superficie, formato dal tessuto di fondo.

RIDUZIONE: Termine riferito all'analisi dei tessuti, usato per indicare il numero di fili o delle trame presenti in un centimetro di stoffa.

RIFILARE: Operazione consistente nel pareggiare i margini di una cucitura o di un lembo di tessuto, tagliando via con le forbici le parti irregolari o in avanzo. Si dice anche raffilare.

RIFILATURA 'VANDYCK': Termine che indica i bordi in forma zig-zag, ad imitazione dei polsini e colletti in pizzo appuntiti, usati nel 1600 e sovente rappresentati nei dipinti del celebre pittore fiammingo Anthony Van Dyck.

RIFINITURA: Operazione di sartoria molto minuziosa che viene fatta sul rovescio delle cuciture, per rafforzarle e finire bene il capo cucito, o anche semplicemente come guarnizione ornamentale.

RIGATINO: Tessuto di cotone a righe minute, solitamente bianche e turchine, usato generalmente per confezionare grembiuli.

RIGATO: Termine che viene usato per indicare quei tessuti che presentano fasce più o meno marcate di colore, in tutta la lunghezza, come ad esempio un cheviot o un tessuto a spina di pesce.

RIGATURA: Termine usato per indicare l'effetto del rigare, ovvero per indicare le righe presenti in un tessuto sia che esse siano apposite, sia che indichino un difetto del tessuto che presenta rigature che non dovrebbero esserci.

RIGENERATO: Dicesi di un filato o di un tessuto fatto con lana rigenerata, ossia ricavata da ritagli di sartoria e da indumenti usati.

RILIEVO: Tipo di intreccio ottenuto su telai in catena normali e sui Raschel. L'effetto di rilievo ottenuto, si crea generalmente con due procedimenti fondamentali: o con un pettine ad infilatura saltuaria, o con due pettini che operano formando delle 'borse'.

RILSAL: Fibra sintetica poliammidica ricavata dall'olio di ricino.

RIMAGLIATRICE: Macchina automatica impiegata generalmente per cucire le punte delle calze eseguite su macchine circolari, ma anche nell'industria della maglieria per l'applicazione di colli, bordature elastiche, cuciture di spalle ecc. Le cuciture eseguite con le rimagliatrici, presentano la particolarità di unire i due lembi di tessuto, risultando pressochè invisibili sull'articolo finito.

RINFORZO: Tela robusta messa fra stoffa e fodera, per irrobustire una parte del capo da realizzare.

RINGROSSI: Con tale termine si intendono le parti più grosse di alcuni fili di ordito e trama che, ritorti in modo non uniforme, rendono irregolare la superficie del tessuto. Il puro lino, la seta grezza e molti sintetici hanno questo effetto.

RINZU: Tecnica di lavorazione giapponese molto complessa che consiste nell'utilizzare diversi tipi di filo in modo da creare un contrasto tra lo sfondo e la superficie, aggiungendo luminosità e profondità alla stoffa; l’effetto ottenuto da tale tecnica risulta essere simile al broccato o al damascato. E’ questa la lavorazione che da vita ai tessuti più costosi, che vengono anche spesso dipinti con la tecnica dello Shibori (tie-dye) o dello Yuzen (dipinto a mano).

RIOT GIRLS: Movimento postfemminista sviluppatosi negli Usa degli anni '90 intorno ad alcune punk bands femminili. Sono donne che lottano contro gli stereotipi femminili e gli abusi, il cui stile estetico risulta essere eccentrico e scaltramente provocatorio e fatto di sovrapposizione di vestiti infantili con giacche colorate, antiche vestaglie con enormi anfibi, vestiti lunghi e aderenti con giubbotti di pelle, accessori e componenti autoprodotti (abitudine ereditata dai punks), e una discreta quantità di tatuaggi e piercing.

RIPORTO: Pezzo ornamentale usato per rifinire tasche e per ricoprire occhielli.

RIPRESA: Termine con cui si intendono le pinces, ovvero pieghe cucite per restringere e modellare i capi.

RISVOLTO: Termine usato per indicare i revers di abiti e cappotti, o la finitura del fondo dei pantaloni o di tasche.

RITORTO: Aggettivo riferito a fili e filati che hanno subito una torsione per unire uno o più fili o uno o più componenti. L'operazione tessile è detta Ritorcitura e più dar vita a:
-FILATI RITORTI SEMPLICI: Prodotto formato dall'unione di due o più filati o fili, legati da una sola operazione di ritorcitura.
-FILATI RITORTI COMPOSTI: Prodotto formato dall'unione di uno o più fili o filati, di cui almeno uno è un filato ritorto semplice, il quale viene ritorto nuovamente insieme agli altri.

RIVOLTACINTURE: Attrezzo usato in sartoria per rivoltare le cinture in tessuto.

RIVOLTAPUNTE: Attrezzo usato per rivoltare le punte di camicie, abiti, ecc.

RO: Tecnica di lavorazione giapponese che crea un tipo di seta molto leggera, fresa e traspirante. La particolare traspirazione che ha, la si ottiene creando nel tessuto dei forellini che allargano la trama.

ROBE À L'ANGLAISE: Modello che rende un effetto simile a quello dato dai panier, grazie a particolari arricciature ed imbottiture. Tale linea molto austera ma elegante è detta "polonaise" e viene poi ripresa come evoluzione del costume da viaggio e da equitazione, formata da una gonna scampanata, camicia bianca, sciarpa annodata e redingote.

ROBE MANTEAU: Letteralmente "veste mantello", è un abito femminile che assomiglia come linea ad un soprabito, ma è più aderente e realizzato con tessuti più leggeri.

ROBONNE: Tipo di sopravveste maestosa e molto ricca, indossata sia dagli uomini che dalle donne a partire dal 1300 fino a tutto il 1500. Era spesso foderata di pellicce pregiate, per l'inverno, e seta, per l'estate, e confezionata in velluto o in raso; aveva maniche molto ampie e di svariati modelli e poteva essere munita di bavero. Tale indumento rimase poi come veste pomposa dei dogi veneziani, senatori e magistrati.

ROCCA: 1- Piccolo cilindro di legno forato, plastica o cartone, per incannare il filato.
2- Arnese usato per filare a mano, costituito da un'asta lunga circa un metro con un'estremità rigonfia sulla quale si arrotola la lana che si fa scorrere per alimentare il fuso.

ROCCATURA: Operazione di avvolgimento del filato sui grossi rocchetti chiamati rocche.

ROCKABILLIES: Subcultura della moda nata in America negli anni '50 e che fondeva l'amore per il rock'n'roll con elementi country e western. I giovani rockabillies indossavano giacche sportive con maniche risvoltate, sopra camicie color pastello o dai modelli western o da bowling, pantaloni larghi neri con strisce laterali e piega centrale o jeans neri con impunture in contrasto, capi in tessuti lucidi, in pelle o velluto e preferibilmente bicolore come bianco-nero o rosa-nero ecc.; portavano capelli lunghi impomatati e cosparsi di brillantina acconciati a culo d'anatra, scarpe lucide o stivali. Le ragazze vestivano con abiti e gonne a ruota dai colori pastello e tessuti stampati, scarpe basse e capelli raccolti a coda di cavallo, oppure con gonne a matita, maglioncini aderenti e particolari da cow-girl, come frange o foulard al collo, scarpe con tacco a spillo, capelli ossigenati e trucco ben definito con labbra rosse e occhi dipinti di nero.

ROCKERS: Sottocultura britannica degli anni '60 del '900, composta da giovani motociclisti amanti del rock'n'roll e contrapposta a quella dei mods. I rockers si distinguevano nell'indossare pantaloni jeans o di cuoio, stivali da motociclista o scarpe di pelle, giubbini in pelle o da aviatore, berretti Kagney, sciarpe bianche e occhiali da aviatore per le loro corse in moto, e capelli acconciati in stile Pompadour. 

RODILLERA: Stoffa di lana che si usa come una gonna arrotolata sopra i pantaloni corti.

RON-FLON-FLON: Termine usato per indicare le piccole frange ornamentali che venivano applicate sui fianchi negli anni '20 del 1900, dando così uno speciale effetto di leggerezza e garbo alle donne che li indossavano.

ROPIGLIA: Indumento maschile di moda nel 1600-1700, molto simile ad una casacchetta, che veniva indossato sul giuppone. Era molto attillato in vita, allacciato sul davanti e corto di falde, con maniche portate pendenti; nelle versioni eleganti da gala, poteva essere ornata con bottoni d'oro o gioielli.

ROTELLA MARCATRICE: Attrezzo usato dai sarti per marcare il modello sul tessuto.

ROTOLINO: Termine usato per indicare un tipo di orlo fatto arrotondando su se stesso il margine del tessuto e saldandolo con un punto di ricamo nascosto.

ROUBACHKA: Tipico camiciotto con cintura usato dai contadini russi.

ROUNFAL: Copricapo piatto ed imbottito, fissato con cuciture su una calotta di stoffa dal cui centro scendeva sulle spalle una sciarpa leggera. Era di moda tra le dame del XV secolo.

RUCHE: Guarnizione increspata e arricciata con un volant da applicare alla scollatura, ai polsini o all'orlo.

RULLAMENTO: Lavorazione usata in campo calzaturiero che da vita a disegni sopra la suola, di tipo solcato o a zampe di gallina.

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