martedì 5 agosto 2014

H

HABILLÉ: Aggettivo francese che significa letteralmente vestito e che, nell'uso più comune, indica un abito, una mise particolarmente elegante.

HABUTAI: Tessuti di seta fatti con filati a fibra corta, poco ritorti, pelosi e soffici. Il termine è di origine giapponese e significa infatti soffice, peloso.

HADAJUBAN: Dopo il Koshimaki, è una sorta di abbigliamento intimo indossato sotto il kimono, a contatto con la pelle, e consistente in una veste a pezzo unico o camiciola (Hadaji) e gonna (Susyoke), a portafoglio.

HAKAMA: Indumento tradizionale giapponese che consiste in un paio di ampi pantaloni, somiglianti a gonne-pantaloni, legati in vita con aperture all'altezza dei fianchi, e lunghi alle caviglie. Nati come indumento della nobiltà e dei samurai durante il periodo Edo, oggi vengono usati per alcune discipline marziali, in cotone, e come indumento da cerimonia, in seta, dia dagli uomini che dalle donne. Esistono sostanzialmente tre tipi di Hakama: l' Hakama Umanori, con le gambe divise come nelle classiche gonne-pantalone, le Gyoto Hakama, che sostanzialmente sono delle gonne vere e proprie, e le Hakama da montagna o da campo, che risulta essere più larga in vita e più stretta sulle gambe poiché usata dai contadini.

HALAS o HALASER: Merletto ungherese che le donne appresero dalle Sassoni, facendola loro; si tratta di uno sfilato su lino molto somigliante al filet, un merletto basso eseguito con fili d'oro con cui venivano bordati lunghi veli tessuti a mano che sarebbero stati successivamente ricamati.

HALF CALF: Locuzione inglese composta da due parole, letteralmente metà e polpaccio, e che indica un tipo di calza lunga da uomo che copre appena il polpaccio e che, tradizionalmente, viene sorretta con una giarrettiera. Il loro uso è stato sostituito da calze lunghe al ginocchio con l'elastico incorporato.

HAMSTER o CRICETO: Detto anche Marmotta Tedesca, è un roditore che proviene dalla Russia, dal pelo lungo e setoso, ma rado, di colore bruno rossastro; la lanuggine è morbida e soffice di colore grigiastro.

HANBOK: Abito tipico coreano ora usato come abbigliamento da cerimonia o per occasioni formali; il termine Hanbok viene usato nella zona della Corea del sud, ma lo stesso abito in Corea del Nord viene chiamato Chosŏn-ot. Indossato sia da uomini che da donne, l'hanbok segue una linea estremamente semplice e lineare, priva di tasche, e viene realizzato solitamente in seta o cotone; anticamente i poveri lo indossavano realizzato in fibra di canapa. La versione femminile dell'hanbok consiste in una corta giacca (Jegori) che arriva appena sotto il seno, e che viene allacciata con dei nastri incorporati, abbinata ad una lunga ed ampia gonna (Ch'ima) che arriva fino a terra; la versione maschile comprende una giacca lunga, allacciata anch'essa lateralmente con dei nastri, e un paio di ampi pantaloni (Paji) stretti alle caviglie. Sia per uomini che per donne, i colori usati sono per lo più forti e vivaci e ogni abito presenta abbinamenti in netto contrasto colore.

HANDICRAFT: Voce inglese composta dalle parole mano (hand) e abilità (craft) e che indica un tipo di lavoro artigianale, fatto a mano.

HANDMADE: Voce inglese composta dalle parole mano (hand) e fabbricato (made) e che indica un tipo di lavoro artigianale, fatto a mano.

HANFU: Abito tradizionale dei cinesi Han usato nel periodo precedente la dinastia Qing. E' composto da una lunga ed ampia veste aperta sul davanti con un lato terminante a punta, che viene avvolto attorno al corpo e fermato in vita da una cinta; le maniche sono ampie a formare come due sacche e si restringono, rimanendo comunque larghe, nel polso. La veste può anche essere più corta al ginocchio e, per le donne abbinata con una gonna lunga alle caviglie; gli uomini sotto indossano dei pantaloni.

HANTEN: Corta giacca invernale tradizionale giapponese, indossato sia da uomini che da donne,

HAORI: Soprabito che giunge fino all'anca o alla coscia che viene indossato sopra il kimono.

HAPPI: Cappotto tradizionale giapponese, solitamente in cotone indaco o marrone con stampe kamon (simboli araldici), che originariamente rappresentavano lo stemma della famiglia, dato che gli happi erano indossati dalla servitù.

HARRIS TWEED: Tessuto originario dell'isola di Harris, nell'arcipelago delle Ebridi, dal caratteristico aspetto ruvido, setoso e pungente al tatto, dai classici disegni spigati. Si differenzia dal normale tweed per la mano particolarmente ruvida. L'Harris autentico è prodotto ancora con telai a mano nelle isole Harris, Barra, Lewis e Uist.

HAUTE-COUTURE: Voce francese che significa alta sartoria e che indica l'alta moda sia in quanto attività, sia nel senso di ambiente.

HEAVY METAL: Subcultura nata in Inghilterra verso la fine degli anni '70 e che stilisticamente parlando era caratterizzata dall'amore per il colore nero, le borchie, le toppe, giacche in denim o pelle, cappelloni da cow-boy, accessori dall'iconografia religiosa, satanica, celtica, vichinga ecc., da improbabili abbinamenti di t-shirt di band musicali con lo stile hippy, e da una generale noncuranza evidenziata da capelli e barbe lunghe apparentemente poco puliti e dall'uso di capi bucati e laceri.

HELANCA: Fibra di raion viscosa, prodotta in Svizzere, trattata meccanicamente e chimicamente per impartirle le caratteristiche ondulazioni della lana, ed usata in sostituzione o in miscela ad essa.

HELION: Fibra sintetica poliammidica utilizzata per lo più sotto forma di filato per la confezione di maglieria intima, calze femminili, impermeabili.

HENEQUEN (HN): Fibra proveniente dal libro dell'Agave Fourcroydes, originaria del Messico e Guatemala, e adatta alla produzione di cordami e spaghi.

HENNIN: Copricapo femminile in uso tra la fine del 1300 ed il 1500, costituito da un cono molto alto, fino anche a 60 cm, in metallo e ricoperto di velluto o broccato. Veniva portato appoggiato alla nuca spostato all'indietro, dalla cui punta scendeva un velo leggero più o meno lungo.

HIGH BULK: Filati molto voluminosi costituiti da fibre che, contraendosi per l'effetto dell'acqua o del vapore, si inarcano per cui tutto il filato si rigonfia.

HIGH ROLL: Rotolo piuttosto alto, lavorato che veniva usato nel 1500 per le acconciature femminili.

HIJAB: Termine arabo che indica un qualsiasi tipo di barriera di separazione che impedisce la vista di ciò che vi è dietro, e con cui si indica il velo islamico indossato dalle donne per adempire alle norme di velatura del sesso femminile, imposte dalla giurisprudenza islamica.

HIMALAYA: Nome di filato e tessuto proveniente dalla capra che vive sull'Himalaya. La fibra fine, leggera e morbida, si ottiene pettinando il pelo dell'animale.

HIMATION: Tipico mantello, sia femminile che maschile, originario della Tessaglia, in Grecia, e costituito da un quadrato di tessuto appoggiato o drappeggiato sul corpo in vari modi, secondo il gusto personale, e senza essere fissato. Indossato come unico indumento, a seconda dell'ampiezza, poteva cambiare nome.

HL: Sigla che indica il codice meccanografico per intendere l'uso di fibra in misto lino nella composizione di un capo.

HIPPY: Movimento giovanile nato negli anni sessanta i cui seguaci portavano i capelli lunghi, indossavano abiti e accessori dai colori vivaci, solitamente di seconda mano, e calzavano sandalo o giravano a piedi nudi. Tale movimento ha ispirato alcuni stilisti negli anni settanta che hanno poi creato abiti e cappotti patchwork, gonne lunghe e fluttuanti, tessuti stampati psichedelici.

HIPSTER: 1- Termine nato negli anni '40 per indicare i seguaci della controcultura be-bop, e che è stato ripreso negli anni '90 per identificare una nuova sottocultura formata da ragazzi che vogliono distinguersi dalla cultura di massa e che privilegiano capi vintage recenti (anni '80) e marche semisconosciute, che privilegiano uno stile di vita alternativo, fatto di atteggiamenti anticonsumistici, tolleranza politica, caffè e locali indipendenti, biciclette vintage e skateboard.
2- Gonna e pantalone da donna in uso negli anni '60, di buona vestibilità e a vita bassa, spesso accompagnata con un grossa cinta di pelle o cuoio.

HIP-HOP: Sottocultura giovanile diffusasi negli anni '80 tra ghetti neri di New York ed organizzata attorno a nuove forme d'arte, come la musica rap, la breakdance e l'aerosol art (graffitsimo). Lo stile hip-hop si identificava con capi adatti al tipo di ballo praticato, quindi tute da ginnastica, canottiere, top o t-shirt ampissime o aderentissime, scarpe da basket, berretti stretti e una gran quantità di anelli e catene d'oro.

HOBBLE: Gonna lunga alle caviglie, lanciata da Poiret agli inizi del 1900, strettissima all'orlo tanto da costringere a camminare a passi molto corti.

HOGGET WOOL: Tipo di lana proveniente da pecore giovani (12-14 mesi) mai tosate, che risulta essere finissima, soffice e particolarmente resistente.

HOLANS: Ampio merletto che viene portato arricciato sul capo presso le donne di Tehuantepec, in Messico, e che col tempo, è divenuto accessorio fondamentale per ornare le gonne ed i vestiti dei bambini. E' stato importato dalla Spagna e presenta influenze del merletto olandese.

HOMBURG: Nome inglese della città tedesca si Amburgo che, in ambito moda, indica un cappello in feltro di ispirazione tedesco-austriaca reso popolare dal re Edoardo VII all'inizio del '900. E' caratterizzato da tese leggermente rivoltate in alto e un'infossatura che attraversa tutta la cupola. In Italia questo cappello è chiamato lobbia.

HOMESPUN: Parola inglese che significa filato in casa e che indica un tessuto simile al bouclé lavorato a mano, molto pesante e nodoso, adatto per giacche sportive e cappotti.

HOMEWEARE: Termine anglosassone per indicare quei capi di abbigliamento comodi solitamente usati per stare in casa, come tuta, felpe, t-shirt, ciabatte.

HONAN: Tessuto in seta proveniente dall'omonima provincia cinese, utilizzato per realizzare capi di abbigliamento femminili.

HORSE-LIGNE: Termine usato per indicare un tipo di abbigliamento o un capo particolarmente originale, al di fuori dell'ordinario.

HORO: Tipo di mantello che anticamente veniva usato dai Samurai durante l'epoca feudale giapponese; costituito da diverse strisce di stoffa cucite insieme con una frangia sui bordi superiore ed inferiore, l'horo era lungo 1,8 mt e veniva tenuto aperto e ben visibile grazie ad una struttura in bamboo, vimini o osso di balena, l'Oikago, simile alla crinolina.

HOSEKH: Tipico collare in cuoio decorato con paste vitree e pietre dure, usato dalle donne egiziane come elemento di distinzione. Oltre al cuoio, per fare questo tipo di collare, potevano anche essere impiegate molteplici lamelle d'oro o argento unite tra loro.

HOT-PANTS: Pantaloncini molto corti nati attorno agli anni '70; il termine significa calzoncini bollenti e fu coniato dal giornale specializzato nel settore moda "Women's wear daily".

HOUPPELANDE: Indumento sia maschile che femminile di moda nel XIV sec., simile al cappotto, dalla linea scampanata e con un collo molto alto che veniva portato lungo alle caviglie. Veniva confezionato con tessute fastosi, foderato spesso con pelliccia e abbottonato fino al bacino, per poi scendere aperto; le maniche erano strette sulle spalle, larghe ai polsi e lunghe fino quasi a toccare terra. Veniva indossato solitamente senza cintura oppure con una cintura stretta appena sotto il petto.

HUARACHE: Termine derivante dalla parola kwarachi della lingua p'urhépecha, antico popolo nativo americano della zona nord occidentale del Messico, con cui viene chiamato un tipo di sandali tipici messicani, di origini precolombiane, che vengono realizzati principalmente in pelle intrecciata o altri materiali.

HUBERTUS: Termine anglosassone che si riferisce alla tipica giacca rossa indossata dagli inglesi durante le battute di caccia alla volpe.

HUIPIL: È una sorta di blusa tipica Maya realizzata con uno, due o tre pezzi di stoffe tessuti su telaio a cintura o a pedale e cuciti longitudinalmente. Al centro un’apertura rotonda, quadrata o romboidale, consente il passaggio della testa; lateralmente, sotto l’apertura delle braccia, i bordi possono essere cuciti o no. In ogni comunità ci sono huipiles per occasioni diverse: per uso quotidiano, da cerimonia, di confraternita, di matrimonio, do lutto. 

HUNTER'S PINK: Indica la tradizionale giacca da caccia rosso scarlatto e il medesimo colore.

HUSKY: Giacca in nylon matelassé allacciata con dei bottoni automatici o cerniera, con o senza maniche, collo a punta di dimensioni ridotte e generalmente rivestito o a coste. Nato come capo sportivo da equitazione o da caccia, ha avuto in questi ultimi anni un successo tale da divenire uno dei modelli più diffusi dell'abbigliamento autunnale, sia da uomo sia da donna.

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