giovedì 3 luglio 2014

WANDERVOGEL

"Fuori dalle mura delle città grigie; 
noi camminiamo nei boschi e in campagna;
chi vuole, vada alla malora;
noi ci incamminiamo attraverso il mondo."
(Inno Wandervogel)





La traduzione del termine Wandervogel, è "uccelli migratori" ed indica un movimento nato alla fine del 1800 e protrattosi fino ai primi anni del '900, che coinvolse gli adolescenti tedeschi.
Figli della media borghesia guglielmina di Berlino, sono ragazzi appena adolescenti che iniziano a maturare il rifiuto della vita degli adulti, della civiltà industriale e la vita di città, prediligendo la vita del passato, più genuina e a contatto con la natura; la reazione a tale rifiuto non la dimostrano tramite proteste, ma evitando proprio il confronto decidendo, zaino in spalla, di trasferirsi nei boschi cantando a squarciagola e immaginando di essere tornati al medioevo, convinti che la riforma sociale, culturale e spirituale possa solo passare attraverso il contatto con la natura e non con la politica.
Riunitisi come associazione giovanile con fini ricreativi, con tanto di statuto e simbolo, possono ritenersi escursionisti particolari che detestano sport e turismo (prerogative di chi è dedito alle escursioni), adottano uno slang tutto loro con termini dialettali contadini e del tedesco medievale, sbeffeggiano l'etichetta borghese e il denaro, compartendo tutto con tutti, danno del tu a chiunque, sono grezzi, anticonformisti e antiautoritari.
La scelta che fanno verso gli abiti è molto importante, in quanto riflette il desiderio di accostarsi alla natura; abbandonano le classiche uniformi militari degli studenti tedeschi, i colletti inamidati, bretelle, giarrettiere ecc. Vogliono indossare abiti comunque specifici e curati per distinguersi dai vagabondi, ma che si ritroveranno poi a dover riadattare per facilitare il contatto con la natura e ciò che ne consegue. Indossavano cortissimi pantaloncini tirolesi e colorate giacchette da menestrelli, camicie scure e sciarpe sgargianti, portano copricapi di lana multicolore adorne di penne o corone di fiori, sotto i capelli portati lunghi. Ai piedi indossano scarponi pesanti, portano sempre con loro borsette all'uncinetto autoprodotte, come i berretti, e chitarre. Ogni occasione per loro è buona per cantare canti popolari, ballare e mettersi nudi; sono maniaci della cura del corpo, dell'igiene, praticano il nudismo per sentirsi più a contatto con la natura e rifiutano vizi quali il caffè, l'alcol e il tabacco.
Essendo ragazzini in età prepuberale, la presenza di ragazze all'interno dell'associazione non è gradita perché viene vista come elemento distruttivo ed è associata all'ideale di famiglia e quindi di trappola. Ma vi sono casi in cui ragazze sono riuscite ad intrufolarsi nei bivacchi, fino a che non c'è stata una dichiarazione ufficiale di inserimento delle femmine nell'associazione e di parità tra i sessi (fino a quel momento infatti i Wandergrovel erano fortemente maschilisti).
Le ragazze, abbandonano così le costrizioni dei loro abiti per adottare morbide camicette in stile folk, abiti da contadine bavaresi e sandali dalla suola sottile; portano i capelli acconciati con trecce e treccioline, adornati da corone di fiori, e collanine in perline di legno.



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