mercoledì 30 luglio 2014

G

GABARDINE: 1- Voce francese che indica un tipo di stoffa pettinata in tinta unita ad armatura diagonale e con struttura molto serrata. E' caratterizzato da costine diagonali molto inclinate, più marcate sul dritto che sul rovescio, ed una superficie ben rasata che conferisce una particolare lucentezza al tessuto. Viene fabbricato in lana , misto o cotone e con pesi differenti da potere essere usato in più momenti dell'anno e per fare gonne, pantaloni, soprabiti....
2- Soprabito impermeabile.

GABBANA: Ampio mantello usato dagli uomini nel 1500, dalla linea e dal tessuto grossolani, e viene indossato ancora oggi da contadini e pastori per ripararsi dal freddo. Alcuni avevano anche un cappuccio ed erano corti per poter cavalcare più comodamente. Viene chiamato anche Cappa.

GABBANELLA: Attualmente è una corta veste da camera non troppo elegante, oppure è il camice bianco e senza collo indossato da medici ed infermieri. Nel 1500 era il tipico indumento maschile con maniche e apertura intera davanti, allacciata ed incrociata, che copriva il busto e arrivava fino a metà coscia, solitamente non molto largo, spesso foderato di velluto o damasco. Veniva portato in tutta Italia da gentiluomini e mercanti.

GABBIA: Struttura metallica a forma di cono con cerchi sovrapposti sino alla vita, usata sotto le ampie gonne dalle dame del 1800; per renderle ancor più ampie, venivano indossate ulteriori gonne più sottili sopra la gabbia rigida. Dalla metà del 1800 sostituirà la crinolina.

GAKURAN: Nome che indica l'uniforme scolastica giapponese maschile, composta da giacca e pantalone. La sua controparte femminile è il Sailor Fuku, o Fuku alla marinara.

GALABEYA: Tunica lunga usata nelle zone del Nord Africa che costituisce l'abito tipico Egizio e di molte popolazioni arabe. E' generalmente realizzata in cotone e viene indossata sia da uomini sia da donne; solitamente è ampia e sobria e talvolta combinata con un foulard di seta, ma esistono versioni aderenti e più elaborate che vengono usate dalle danzatrici del ventre.

GALANTS: Grande fiocco realizzato con nastro.

GALLONE: Striscia di varia altezza e materiale, intessuta a motivi e usata per guarnizioni.

GALOCHES: Dal termine francese calosce, ovvero calzature impermeabili indossate sopra le scarpe per proteggerle specialmente dall'acqua.

GAMBALETTO: Calza in nylon lunga fino al ginocchio ed indossata per praticità al posto del collant sotto i pantaloni.

GAMBETTI: Parti simmetriche della tomaia della scarpa che fasciano il collo del piede, prolungandosi dalla zona dove si inseriscono gli occhielli e lacci fino al calcagno.

GAMINE: Termine francese che significa maschiaccio, monello e identifica sia il taglio di capelli corto, come quello che portava Audrey Hepburn negli anni '50, sia uno stile di vestiario costituito da pullover, cardigan, pantaloni knickerbockers, berretto floscio e lunga sciarpa.

GAMURRA: Tipico abito della metà del 1400, lungo fino ai piedi, con lunghe e strette maniche. Chiamato anche Zufa o Socha, veniva usato sotto la pellanda.

GANCI: 1- Accessori di metallo di varie forme e misure usati in confezione per chiudere le aperture di gonne, pantaloni, abiti, camicette ecc.
2- Attrezzi usati dai modellisti per agganciare i modelli di cartone.

GANDURA: Termine di origini Berbere e che indica una sorta di tunica leggera, con o senza maniche, in lana o cotone, che viene indossata specialmente nelle zone dell'Africa del Nord e in Medioriente. Solitamente bianca, può anche essere a strisce colorate.

GANGURO: Stile esploso in Giappone tra le ragazze a metà degli anni '90, caratterizzato da un'abbronzatura esagerata contrapposta a capelli e trucco chiari, abiti occidentali, scarpe con le zeppe e gioielli in plastica colorati, il tutto come sorta di protesta sociale contro i  canoni tradizionali della bellezza femminile giapponese.

GARÇONNE: Stile presentato a Parigi nel 1924: la gonna si accorcia e lascia scoperte le gambe a vedere le calze color carne, è a pieghe e la vita scende a segnare ai fianchi; i capelli sono corti alle orecchie e la linea del corpo assume un aspetto androgino e adolescenziale. In America le donne garçonne venivano chiamato Flapper.

GARDE CORPS: Soprabito lungo sino al polpaccio, senza cintura e sciolto sulle spalle. Ha ampie maniche svasate, oppure aperte laterali da dove escono le braccia, mentre le maniche vere e proprie pendono liberamente.

GARZA: Tessuto molto leggero, trasparente e solido caratterizzato da alcuni fili di ordito detti "a giro" perchè hanno direzione curvilinea e si spostano da destra a sinistra; è usato soprattutto in camiceria.

GARZA INGLESE: Tessuto con speciale armatura che si differenzia dalla normale garza perché in ordito è utilizzato un doppio filo che gira attorno alla trama evitando così lo scorrimento e rendendo così più stabile e solida la stoffa. Realizzata in seta, è usata per cravatte estive.

GARZATURA: Operazione di rifinitura che serve per sollevare il pelo superficiale del tessuto del filato. Il processo di garzatura si effettua mediante cilindri rotanti previsti di punte metalliche (garzi) o con cardi vegetali che, per effetto di strofinamento, sollevano il pelo dando un aspetto più gonfio e peloso alla materia trattata.

GARZUOLO: Antica voce che indica la canapa sottoposta a lavorazione e pronta per la filatura.

GASATURA: Trattamento effettuato sui filati di cotone per togliere la loro caratteristica peluria superficiale. Il filato passa a grande velocità attraverso una fiamma a gas o due piastre riscaldate elettricamente. La stessa operazione su tessuto è chiamata "brucia pelo".

GATTO: Pelliccia tratta dal felino domestico, normalmente utilizzata per produrre imitazioni di altre pellicce.

GAUCHO: Stile di abbigliamento che ricopia quello dei mandriani delle Pampas argentine e uruguaiane, caratteristico per il cappello a larghe tese e per il poncho indossato, da cui prende il nome.

GAUFRÉ: Termine francese per bugnato, pignolato, ossia un tessuto dalla superficie simile al picchè, ma ottenuta mediante compressione a caldo e non già per effetto di tensione diversa dei fili. I più comuni sono il raso di seta o sintetico ed i velluti.

GAVARDINA: Tipica giacca usata alla fine del 1400 dal personale di servizio delle grandi casate.

GAZAR: Tessuto di seta o lana ad armatura semplice, prodotta con fili ritorti su se stessi e tessuti come un filo unico, che si distingue per la sua caratteristica morbidezza, freschezza e trasparenza. Il gazar di seta viene comunemente impiegato per abiti da sposa o da sera, grazie alla rigidezza che gli permette di mantenere la forma in cui viene modellato. rigido e caratterizzato da trasparenza e robustezza.

GAZE: Termine  che deriva dalla città di Gaza, nella penisola del Sinai, dove si fabbricava e da cui si esportava un tempo questo tessuto leggero e trasparente.

GEEK CHIC: Look nato effettivamente negli anni '50, ma diffusosi soprattutto a partire dagli anni '90, caratterizzato da una sorta di anti-moda fatta di abiti su misura ma della taglia sbagliata (solitamente più piccola), papillon, bretelle, canottiere, t-shirt con citazioni, ed occhiali da intellettuale con la montatura spessa alla Clark Kent.

GELSOLINO: Fibra tessile tratta dalla corteccia dei rami del gelso.

GEMELLI: Bottoni accoppiati, spesso in metallo prezioso, usati per allacciare i polsini della camicia.

GENERATORE DI VAPORE: Attrezzatura usata in confezione per produrre vapore per il ferro da stiro.

GENETTA: Animale dal pellame corto, grigiastro pallido macchiato di nero e dalla lunga coda circondata di anelli neri e giallognoli, la cui pelliccia è molto ricercata perché leggera e di bell'aspetto.

GEORGETTE: Tessuto trasparente, il cui nome è stato preso in prestito da quello di una sarta, usato per abiti da sera che risulta ruvido al tatto e cade pesantemente.

GESSATO: Disegno a righe verticali, usato su flanella o altri tessuti classici; le righe sono chiare e leggermente sbiadite su fondi scuri, in modo da sembrare tracciate con il gesso. Ne esistono anche versioni con fondo chiaro e gessatura scura.

GESSETTO: Attrezzo usato dalle sarte per segnare il contorno del modello sulla stoffa, realizzato in argilla, cera o evanescente.

GETA: Sandali tradizionali Giapponesi a metà tra uno zoccolo e un infradito, costituiti da una suola di legno rialzata da due ulteriori blocchetti in legno, che viene tenuta sul piede con una stringa che divide l'alluce dalle altre dita. Sono generalmente indossati con abiti informali. Nel mondo delle Geishe, laccati di nero, vengono invece indossati per occasioni formali.

GHEPARDO: Mammifero dalla pregiata pelliccia gialla con macchie scure.

GHETTA: 1- Corto gambale in stoffa, pelle o cuoio, che viene indossata sulle scarpe e fissata con un'allacciatura che passa sotto le scarpe stesse. Derivano dalle "gamaches" in cuoio o panno, portate in Francia sin dal XIII sec.; nel 1500 venivano indossate per cavalcare e divennero più lunghe e guarnite di ricami, galloni e bottoni, mentre i contadini le indossavano semplici in panno pesante. Per un paio di secoli, poi, scomparvero per riapparire nel XVIII sec. per i granatieri francesi ed in seguito per i soldati di Napoleone. Nella seconda metà del 1800 erano di moda in panno chiaro, corte alla caviglia ed abbottonate lateralmente.
2- Pantaloncini lunghi e aderenti di maglia per bambini con un passante sotto la scarpa. Nel 1835 divennero di moda anche per gli adulti e venivano detti "calzoni a ghetta".

GHIGLIOTTINIA: Tipica moda femminile degli ultimi anni del 1700 che in Italia prese tale nome dagli influssi rivoluzionari francesi. Consisteva nel circondare il collo nudo con un nastro rosso incrociato dietro alle spalle e riportato davanti, per allacciarsi sul petto, per ricordare il sanguinoso taglio della ghigliottina che aveva reciso tante teste aristocratiche.

GHILLIE: Tipo di scarpa di origine scozzese. I lacci passano attraverso occhielli piuttosto che fori.

GHIOTTONE: Mammifero carnivoro di taglia abbastanza grossa, con un vello pesante e resistentissimo, di colore marrone scuro che viene usato in pellicceria.

GHIRLANDE: Ornamenti a corona di fiori, fronde, erbe, piume o altro, che si pongono sul capo, ed erano di moda soprattutto tra le donne del 1400.

GHIRO: Pelliccia tratta dall'omonimo animale, usata per guarnizioni.

GHO: Vestito tradizionale degli uomini bhutanesi che consiste in una veste lunga fino alle ginocchia e aperta sul davanti, che viene chiusa tramite una cintura, chiamata kera, sormontando il davanti sinistro su quello destro, come una vestaglia, in modo da creare una sborsatura sopra la cinta che funge da tasca. I gho per tutti i giorni sono realizzati in cotone e lana, mentre quelli per le occasioni speciali sono in seta, a cui, solitamente, viene aggiunta una sciarpa, la Kabney.

GIACCA: Indumento sia maschile sia femminile che ricopre il busto, abbottonato sul davanti e lungo fin sotto la vita che solitamente fa parte di un completo. Esiste in diverse fogge e tagli:
GIACCA A VENTO: Realizzata in tessuto impermeabile, imbottita, chiusa da cerniera sul davanti e dotata spesso di cappuccio: è nata per essere usata in montagna per escursioni a bassa temperatura, ma oggi viene usata anche in città e come abbigliamento sportivo.
GIACCA ALLA CACCIATORA: Capo sportivo in velluto o fustagno.
GIACCA ALLA COREANA: Caratterizzata dalla linea dritta e larga e dal piccolo colletto teso in piedi, può avere un'allacciatura centrale o su un lato.
GIACCA ALLA MARINARA: Simile a quella usata dagli ufficiali di marina color blu scuro e con bottoni di metallo dorato.

GIACCONE: Indumento che sostituisce più volte il cappotto, di ampia vestibilità, svariate linee, che cambiano a seconda dei dettami della moda, e realizzato con tessuti morbidi e caldi.

GIACCONETTA: Tessuto di cotone leggerissimo, quasi trasparente, molto apprettato e rigido, utilizzato per confezionare vestaglie e cuffie di infermiere e monache.

GIAPPONESE: Tessuto di seta ruvido bianco o a disegni operati e stampati.

GIARRA: Strato di pelliccia setoloso e a peli lunghi e grossi, usato per la fabbricazione di tappeti poco pregiati e di cordame.

GIARRETTIERA: Fascia  elastica usata per sostenere le calze sia da uomo, al polpaccio, sia da donna, alla coscia. In passato era formata da nastri e legacci che cingevano la gamba all'altezza della coscia ed era considerato un ornamento da portare ben in vista, finché nel 1880 fu soppiantata dall'arrivo del reggicalze. La giarrettiera ha sempre rappresentato il simbolo dell'intimo fascino femminile.

GIBUS: Cappello per l'opera ideato da mister Gibus nel 1823; era costituito da un cilindro in seta e dotato di un meccanismo a scatto, mediante il quale può essere appiattito e portato sotto il braccio.

GILET: Corpetto aderente, senza maniche e abbottonato sul davanti, da portare sotto la giacca. Il modello classico è confezionato solitamente con lo stesso tessuto dell'abito, sul davanti mentre la parte posteriore è in seta o altro tessuto leggero; l'allacciatura è a "v" sul davanti e presenta solitamente 2 taschino ai lati. Un tempo era di rigore nel completo maschile, ma poi venne esteso anche a quello femminile.

GILLIE: Tipo di scarpa chiusa da uomo con i lacci ma senza la linguetta di cuoio che copre il collo del piede, veniva indossata con il costume nazionale scozzese.

GIMP: Filo, corda o gallone spesso.

GINESTRA (GI): Pianta cespugliosa dai caratteristici fiori gialli e odorosi, dalla quale si estrae una fibra tessile naturale. Il tessuto realizzato in fibra di ginestra è detto Ginestrino, ed il fiocco ricavato dalle sue fibre è detto Ginfiocco.

GIOIELLI: Ornamenti preziosi formati da più gioie abbinate insieme.

GIORNEA: Tipica sopravveste, della fine del 1400, aperta ai lati. Quella maschile è stretta in vita da una cintura, in modo da formare fitte pieghe regolari.

GIPSY LOOK: Chiamato anche look Carmen, rientra nel tipo di look folk e divenne di moda nel 1976. E' caratterizzato da gonne con le balze, orli asimmetrici e a punta, scollature in stile flamenco, camicie annodate sotto il seno, e abbondanti gioielli in argento.

GIRLIE: Moda sfociata verso la metà degli anni '90 che prese in prestito dettagli anni '70 per mescolarli alla modernità. Lo stile girlie era costituito da gonne corte o pantaloni a zampa d'elefante, abbinati a camicie, top e t-shirt molto minuti e corti a far vedere l'ombelico impreziosito da piercing, o da vestitini stile lingerie il tutto abbinato a scarpe, stivali o sandali con zeppe e zatteroni. I capelli erano tinti con colori forti, dal rosso al platino, tagliati corti scalati e acconciati con gel o portati lunghi fintamente disordinati.

GIROCOLLO: Scollatura rotonda che aderisce alla base del collo ed è priva di colletto.

GIUBBA: Termine che deriva dall'arabo e che indica un tipo di giacca da uomo a casacca lunga indossata dai soldati e marinai.

GIUBBOTTO: Capo d'abbigliamento sia maschile che femminile, caratterizzato da una lunghezza che non supera i 65/70 cm. circa. E' generalmente di linea sportiva con spalle ampie e ampia vestibilità, maniche a giro, raglan, o a kimono, tasche grandi, e cintura. Può essere a mono o doppio petto ed allacciarsi tramite bottoni o alamari.

GIUNCO: Pianta erbacea che cresce negli acquitrini e un tempo veniva usata per formare le gabbie delle crinoline.

GIUSTACUORE: Capo da uomo simile alla casacca, molto aderente, lungo al ginocchio e abbottonato sul davanti. Alla fine del 1600 si aggiungono grandi risvolti alle maniche e successivamente anche alle tasche. Rimarrà di moda fino ai giorni nostri con il nome di marsina.

GLACÉ: Voce francese che significa ghiacciato e che definisce tutto ciò che in abbigliamento ha un aspetto molto lucido, brillante, simile ad una superficie ghiacciata.

GLAM: Subcultura nata a Londra negli anni '70 come una sorta di mix di uno stile baroccheggiante, artificioso e volutamente kitchs, molto colorato, curato e vistoso, unito al fascino dell'era spaziale. Lanciato e sfruttato da uomini di spettacolo, vedeva un gran uso di  lustrini, brillantini, bigiotteria, aderentissime tutine di raso, abitini di lurex oro e argento, tessuti lucidi e metallizzati, pantaloni a zampa di elefante, stivali zeppati al ginocchio, lunghi boa di struzzo, trucco pesante e capelli lunghi o tagliati in maniera estremamente scalata ed irregolare, tinti in colori vivaci.

GLAMOUR: Termine inglese traducibile come fascino, riferito specialmente a quello femminile, indica lo stile nato e affermatosi negli anni '50.

GLENCHECK: Chiamato in Francia Prince de Galle è un disegno a grossi quadri che risalta in modo pronunciato o applicato tono su tono. Molto usato negli anni '90.

GLEN URQUHART: Stoffa tartan a quadri e, nella versione originale, con il fondo verde. Il nome deriva dalla parola scozzese glen (gola tra i monti) unita al nome del clan Urquhart.

GLIMPA: Velo nuziale portato dalle spose del 1300 nel loro corredo. In voga soprattutto in Sicilia, risentiva del costume mussulmano che copriva tutto il viso, lasciando scoperti solo gli occhi. Ve ne erano di molto sontuose e con ornamenti d'oro.

GLITTICA: Arte di intagliare ed incidere gemme o pietre dure, in particolare Cristallo di Rocca, Ametista, Agata, Diaspro, Corniola e Calcedonio, al fine di realizzare gioielli ed elementi d'arredo o oggettistica.

GOBELIN: Tessuto operato che imita gli arazzi fabbricati a mano e prende il nome da un'antica fabbrica francese di tappezzeria. Riproduce quadri, dipinti e soggetti floreali attraverso diverse trame e orditi che permettono una molteplicità di effetti e colori. I gobelins vengono fabbricati industrialmente con telai jacquard e trovano impiego nell'abbigliamento e nella borsetteria.

GOFFRATO: Tessuto realizzato con una particolare armatura che dona effetti in rilievo alternati a rientranze.

GODET: Indica il taglio svasato e scampanato di gonne, abiti e cappotti.

GOFFRATURA: Tipico disegno del tessuto realizzato in rilievo, per impronta, mediante pressione, simile al picchè. E' anche detto Gaufrè.

GOLF: Termine inglese che indica una giacca di maglia di lana o altro filato, senza collo ma con maniche larghe. Originariamente veniva indossata dai giocatori di golf, da cui il nome golf-coat, ovvero giacca da golf.

GOMITI: 1- Cuscinetti portati dalle dame dell'epoca di Luigi XVI, sotto le ampie gonne, per dare più volume ai fianchi.
2- Parti delle maniche di qualsiasi indumento, che coprono i gomiti.

GOMMA (EL): Fibra costituita sia dal poliisoprone naturale o sintetico, sia da uno o più dieni polimerizzati con o senza monomeri vinilici.

GOMMATO: Filato o tessuto sul quale è stato spalmato uno strato di gomma.

GONNA: Indumento femminile che copre la persona dalla vita in giù con diverse ampiezze e lunghezze e secondo varie fogge. Ne esistono in diversi tagli:
GONNA AD ANFORA: Ampia e drappeggiata sui fianchi, si restringe al ginocchio e prosegue a tubo fino alla caviglia. Nata negli anni '20 ritornò in voga negli anni '90 sia negli abiti da sera, sia da giorno.
GONNA A CAMPANA: Linea svasata ottenuta tagliando il capo in un solo pezzo con una cucitura centrale sul dietro, oppure unendo più parti triangolari che danno la tipica forma a campana; è detta anche a Godet.
GONNA A FALPALÀ: Gonna a balze sovrapposte.
GONNA HOBBLE O A INTOPPO: Lunga fino ai piedi era larga e arrotondata sui fianchi e si restringeva dal ginocchio alla caviglia tanto da permettere solo dei piccoli passi. Andò in voga solo fra il 1910 e il 1914.
GONNA A PALLONCINO: Forma gonfia ottenute mediante una fascia attaccata all'orlo, ma più stretta della circonferenza totale, in modo che si crei una curvatura in dentro verso le ginocchia.
GONNA PANTALONE: Simile ad un pantalone molto ampio, di lunghezza varia, nata come capo sportivo, è poi diventata un indumento per ogni momento della giornata.
GONNA A PIEGHE: Ottenuta con un taglio di stoffa disposta a pieghe verticali trattenute al punto vita e stirate per mantenerne la forma.
GONNA A PORTAFOGLIO: Composta da un unico telo rettangolare che si allaccia in vita sovrapponendosi sul davanti.
GONNA A RUOTA: Linea molto ampia ottenuta in uno o due pezzi tagliati in forma circolare.
GONNA A TUBO: Linea dritta aderente al corpo, di lunghezza varia che può avere uno spacco sul dietro facilitandone così il movimento.

GONNELLA: Tunica lunga fino al polpaccio, con orlo ricamato e confezionata in lino. Faceva parte dell'abbigliamento maschile del V secolo d.C. E' anche la tonaca di preti o frati.

GOODYEAR: Dal cognome di Charles Goodyear Junior, è la lavorazione di una scarpa che riproduce e rende possibile la lavorazione a guàrdolo; la macchina per fare la doppia cucitura venne proposta dal Goodyear Junior nel 1864.

GORE-TEX: Tessuto impermeabile e al tempo stesso traspirante, applicato soprattutto a capi sportivi.

GORGES POSTICHES: Tipici colletti di pizzo ricamati che si applicano su maglie, vestiti o camicette, come ornamento posticcio.

GORGIERA: Particolare collare di origine spagnola, di moda nel XVII secolo, usato sia dagli uomini che dalle donne. Era di forma rotonda e ampia, era pieghettato e rigido, adorno di pizzi e ricami. Fu molto in voga nell'abbigliamento femminile anche per ornare i polsi delle maniche, mentre gli uomini abbandonarono presto questa moda, poiché ingombrante e scomoda. Ora può trovarsi ridotta ed usata in abbigliamento ecclesiastico norvegese e danese.

GOTH: Movimento giovanile nato negli anni '80 ed ispirato ai romanzi gotici di epoca vittoriana che si contrapponeva all'abbigliamento firmato e raffinato dei quel decennio. Lo stile goth si caratterizzava dall'uso del colore nero, corsetti, guanti di pizzo, redingote, crocifissi, capelli neri e pelle pallida con trucco scuro per le ragazze.

GRAFFATRICE: Attrezzo usato in confezione per fissare il tracciato del modello al materasso.

GRAMOLATURA: Operazione di battitura alla quale si sottopongono gli steli di lino, canapa e juta per estrarne le fibre.

GRANA: E' la superficie della pelle originariamente portante il pelo. Normalmente le tomaie portano la parte "grana" verso l'esterno salvo che per i tessuti suède.

GRANA DI RISO: Tipico effetto applicato sui draps e sui tessuti di lana in genere, sinonimo di "corda rotta", che si ottiene tecnicamente rompendo a metà l'armatura casimir da quattro, ribaltandola. Si può definire anche effetto minuto.

GRANA PERLATA: Tessuto satinato dai caratteristici riflessi di perla ottenuti mediante rullatura o martellatura.

GRAND HABIT: Il sontuoso abito gonfiato ai lati da panier e riccamente decorato con drappi e fiocchi, indossato dalla regina Maria Antonietta nel 1779.

GRANITÉ: Stoffa di lana dall'aspetto granuloso, finemente crespato, che è dato dalla particolare armatura con cui viene tessuto. Si usa anche per pantaloni. La sua versione leggera è il Grain de Poudre (granello di polvere).

GRANO: Unità di misura di peso, usata talvolta anche nella titolazione dei filati; corrisponde alla 576ª parte dell'oncia, ossia circa alla 20ª parte del grammo.

GREASER: Subcultura nata in America negli anni '50, che comprendeva ragazzi amanti dei motori, come i bikers, ma da cui si differenziavano per uno stile più baroccheggiante nel vestire e per la reputazione da teppisti e persone poco raccomandabili che si portavano dietro. Indossavano jeans risvoltati, t-shirt o canottiere portate sotto a giubbini di pelle o di jeans arricchiti da toppe e borchie, bandane, e capelli portati all'indietro e cosparsi di brillantina.

GREGGIO: Dicesi di un filato o un tessuto che non ha ancora subito le varie operazioni di finissaggio, col tipico colore naturale.

GREMBIALE: Indumento di telo o altro materiale, con o senza pettorina, che si indossa sopra gli indumenti per proteggerli in determinati lavori casalinghi. Compare nel XVI sec. come elemento di eleganza, pieghettato, in seta e veniva portato più corto della veste. Lo si ritrova poi nel XVII sec., più semplificato e pratico, pur rimanendo un ornamento; ed in seguito, durante il Romanticismo, riacquista arricciature, drappeggi, pizzi, ricami, volant, divenendo una sorta di sopravveste elegante. Il suo uso si diffuse pian piano in tutta Europa sia tra uomini sia tra donne.

GRENADINE: Termine francese che indica un tessuto di seta d'organza che si ottiene dalla torsione di tre fili.

GRES: Filato di viscosa morbido e vellutato, lucido e dalla mano setosa.

GRETCHEN: Tipico colletto basso, così chiamato perché simile alla scollatura della blusa delle contadine tedesche.

GRIFFE: Nome che si forma sulla base elle capacità creative ed artistiche  di uno stilista e nasce come azienda orientata al prodotto.

GRIFFE INDUSTRIALE: Marchio di produzione vestimentaria che garantisce un'identità ben definita, sintesi della dialettica tra lo stile creativo e la politica aziendale.

GRILON: Fibra sintetica di poliammide da caprolattame, prodotta in Svizzera.

GRISAGLIA: Classico disegno di tessuto maschile; ha un rilievo poco accentuato su fondo quasi sempre grigio, oppure composto da fili bianchi e neri che danno un effetto di grigio.

GRISETTE: Termine francese per indicare un tipo di stoffa di lana o lana mista con seta.

GRISON: Tipo di pelliccia ricavata da un mustelide simile alla Martora dell'America Meridionale.

GROS GRAIN: Termine francese che significa grana grossa e indica un tessuto compatto in cotone o materiale sintetico presentato sotto forma di fettuccia, con pronunciate nervature; ebbe origine nel medioevo e viene generalmente usato come guarnizione per abiti e accessori.

GROGRANO: Tipica veste femminile del 1600 realizzata per lo più in seta con i colori naturali del bozzolo; poteva essere con o senza maniche lasciando vedere le maniche della camicia sottostante.

GRUNGE: Stile trasandato degli anni '90, formato da indumenti e accessori mescolati casualmente, adottato dai giovani, perché simbolo del rifiuto dell'alta moda, considerata  troppo artificiale ed eccessivamente costosa.

GRUPPO INDUSTRIALE: Soggetto che realizza una varietà di prodotti indirizzati a vari segmenti di mercato, soprattutto maglieria, jeans e giubbotti, a diffusione internazionale, puntando sull'immagine del proprio marchio.

GUAINA: Capo di abbigliamento intimo usato nella corsetteria che serve per contenere e modellare la silhouette di un corpo femminile, realizzato con tessuto elasticizzato e altro materiale come stecche e gancetti.

GUANACO (WU): Lama delle Ande, selvatico e non addomesticabile, dal mantello di colore giallo-rossiccia, da cui si ricava la fibra tessile omonima.

GUANTI: Antichissimi indumenti usati per scaldare le mani dal freddo e, anticamente, come segno di distinzione legato al rango sociale di appartenenza; possono essere realizzati in diversi materiali, come lana, pelle, pizzo, seta (mitaines), panno, montone, gomma ecc. Se ne hanno notizie sin dall'antico Egitto o presso i Greci e Romani che li usavano dapprima per necessità e poi come simbolo di eleganza. Verso la fine del 1500 vennero realizzati i primi guanti in pelle ed adottati di moda da tutte le classi sociali; agli inizi del 1800 le donne li indossavano di colori pastello, mentre gli uomini li portavano sempre gialli, e iniziarono ad essere portati corti al polso, lasciando libero l'avambraccio per poi ritornare lunghi alla fine del secolo.

GUARDAROBA: Insieme di abiti e accessori di abbigliamento di cui una persona dispone. Con tale termine viene anche così intesa la stanza o l'armadio dove questi vengono conservati.

GUARDIAORDITO: Apparecchiatura ausiliaria che viene applicata sui telai per maglieria in catena, con il compito di segnalare eventuali rotture del filo, arrestando il telaio nel caso in cui si sia fermato un buco nel tessuto.

GUÀRDOLO: Fettuccia di cuoio morbida e robusta cucita sul bordo interno della scarpa. Viene unita da una parte con la tomaia e dall'altra con la suola. La cucitura a guàrdolo, essendo doppia, rappresenta la più affidabile costruzione per una scarpa di cuoio; se fatta a macchina, è indicata come "Lavorazione Good Year".

GUARD'S COAT: Locuzione inglese che significa soprabito della guardia e si riferisce ad un lungo soprabito scuro, con martingala e grandi aperture con pieghe.

GUARNACCA: Tipica sopravveste medioevale, sia maschile che femminile, simile ad un mantello corta davanti e lungo dietro fino ai polpacci. Era indossata sopra la gonnella per uscire di casa o per le cerimonie. Nel 1300 era considerato assai signorile, ornata di perle e foderata di pelliccia di vaio, agnello o volpe in inverno, mentre in estate era foderata di zendado. Poteva avere le maniche o esserne priva, e avere un'apertura laterale, e avere o meno il cappuccio. Nel 1500 perse la sua ricchezza per rimanere solo un indumento popolare.

GUARNIZIONE: Insieme degli elementi decorativi per abiti, cappelli, borse ecc.

GUAYABERA: Camicia da uomo diffusa in America Latina, nelle Antille ed in Indocina, a maniche sia lunghe sia corte, che si caratterizza per delle pieghettature verticali, le Alforzas, e dalla presenza sul davanti di due o quattro tasche chiuse con bottoni. A Cuba le guayaberas bianche in lino vengono usate spesso per i tipici matrimoni in spiaggia.

GUEPIÈRE: Piccolo busto realizzato in materiale elastico con l'inserimento di stecche. Portato prima come indumento intimo per assottigliare la vita, è divenuto poi anche un indumento esterno fabbricato in diversi materiali, fra i quali la pelle.

GUERNSEY: Isola inglese della Manica che indica un tipo di maglione, in genere blu e con il collo alla marinara, usato dai pescatori di Guernsey e di Jersey.

GUIDA: Apparecchiatura applicare alla macchina da cucire con lo scopo di rendere più rapida ed efficiente la cucitura richiesta.

GUIMPE: Tipiche fascette ornamentali di pizzo, che le signore della metà del 1800 portavano attorno al collo per riempire un poco le scollature quadrate dell'epoca.


GUIPURE: Antico merletto ad ago o a fuselli, eseguito con pergamena e filo ritorto di seta, d'oro e d'argento.


GURU: Indica un tipo di casacca lunga fin quasi alle ginocchia, accollata e con le maniche lunghe.

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